mercoledì 17 dicembre 2008

Uomini e Dei

[Il palazzo reale di Albion era libero. Libero dai fumi mefitici che indebolivano la volontà degli avventori. Libero dai mercenari, libero da Lei, la cui testa ora viaggiava di villaggio in villaggio, per annunciare la fine della tirannia.
Atreius sedeva in trono, sporco di sangue, stanco, preoccupato.
Attorno a lui, alla sua destra, alla sua sinistra, i compagni, adesso luogotenenti di quel piccolo regno da risanare.
Anche loro stanchi, sporchi e feriti quasi a morte, nessuno escluso.
La battaglia era stata lunga e molte vite si erano spente per quella causa.] Col tuo permesso, maestà [accennò un sorriso di sfottò, marcando quella parola, ed un inchino, sebbene le ferite le dicessero di stare ferma] ...io mi ritirerei, temo di avere serie difficoltà nello stare in piedi...[una smorfia, ancora del sangue usciva dalla ferita...e, maledizione, faceva male sul serio! Non attese risposta o permesso e si avviò lentamente verso la sua stanza.
Ci volle un po' perchè riuscisse a sfilarsi gli abiti logori ed insanguinati senza farsi ancor più male, il sangue, col passare del tempo, si era attaccato alla stoffa...ed ancora una volta si maledì per la sua avventatezza.
Era saltata alla gola del mercenario senza pensare che aveva scarsissime possibilità, lei, esile come uno scricciolo, di far seriamente del male ad un guerriero esperto. Tuttavia le era parsa l'unica cosa utile in quel momento...anche se si sarebbe volentieri evitata quella lama sotto le costole.
Si limitò a lavare la ferita e bendarla al meglio delle sue possibilità, quindi si lasciò cadere sfinita sul letto, tirandosi addosso una grossa pelliccia.
Troppo stanca, ancora troppo eccitata dalla battaglia e dalle novità per riuscire a prendere sonno, Kephirat si lasciò invadere dai pensieri]
In meno di un mese abbiamo organizzato un esercito, abbiamo scacciato spiriti malevoli dalle foreste...abbiamo visto e sentito distintamente le potenze antiche muoversi su questa terra...[istintivamente portò una mano al petto, alla cicatrice rimasta a ricordarle i rischi, il dolore che quegli esseri potevano causare, al vuoto stesso che lei aveva dovuto lasciarsi nell'anima per correre dietro a quelle creature...la ferita della spada sarebbe guarita, ma quella? Sbuffò, rigirandosi...] Serpenti...Atreius ne ha fin sopra i capelli...come dargli torto, adesso che sappiamo della presenza dei sacerdoti di Set...cosa c'è qui di così grande da spingerli ad allontanarsi tanto da Stygia? Milach? [ripensò alle parole del cimmero, al suo racconto dell'incontro con lo stygiano che tempo prima lo avrebbe voluto comprare come guardia...possibile che loro, ognuno di loro, attirasse tanto l'attenzione di qualcuno?
Mancavano ancora troppi tasselli nel mosaico. Certo, ognuno di loro aveva la sua storia, e non erano belle storie, quindi era ragionevolmente logico che ognuno di loro avesse dei nemici...eppure riteneva eccessiva l'attenzione che gli dedicavano perchè come potevano sapere cosa cercavano di fare?
Parlavano forse con gli antichi stessi?
E gli antichi sapevano davvero delle loro intenzioni?
Sospirò di nuovo, quelle erano altre domande per le quali ancora non aveva risposta] Per un po' dovremmo preoccuparci di questo regno, prima che dei nostri affari...questi sono nostri affari in fondo. Questo popolo ha bisogno di rialzarsi, di imparare di nuovo ad avere fiducia nella loro guida...ci sono terre e menti da sanare, alleanze ed accordi commerciali da stipulare, o ci ritroveremo alla testa di un regno in miseria, nuovamente ridotto alla fame...questa povera gente ha sofferto abbastanza...[volse lo sguardo sul piccolo lupo che sonnecchiava vicino a lei, apparentemente tranquillo e senza pensieri, già abbastanza fiducioso nei suoi confronti, nonostante le circostanze.
Il serpente l'aveva abbandonata invece, aveva detto che lei aveva rinnegato Set.
Non ci aveva mai pensato seriamente fino a quel momento, tuttavia "rinnegato" le sembrava una parola sbagliata. La verità era che aveva semplicemente rivisto una scelta che si era dimostrata totalmente sbagliata per lei, a quel punto della sua vita. Aveva cominciato a seguire il dio fin da giovanissima, e solo perchè così le avevano insegnato. E se nessun altro ti offre altre scelte, l'unica che hai ti sembra la migliore. Agli occhi di una schiava poi, l'idea che un dio elargisse potere ai suoi accoliti era a dir poco affascinante.
Ma guardandosi dentro ora non era più sicura di dovere a Set i suoi piccoli successi.
Non era stato lui ad insegnarle la magia, ma solo il suo interesse e gli anni passati a studiare. Non era stato lui a darle potere e forza necessari a liberarsi delle catene, ma solo lei.
Se avesse dovuto seguire il destino che Lui aveva scelto per lei...probabilmente sarebbe morta. La verità era che si era sentita veramente viva dal primo momento in cui, inconsciamente, lo aveva abbandonato.
Ma ora a che dio avrebbe rivolto le sue preghiere? Dopo quel che aveva visto e capito, c'era ancora un dio a cui affidarsi, in cui credere?
Forza, onore, astuzia, saggezza, conoscenza, caparbietà e forza d'animo, umiltà e gentilezza, generosità. Questo cercava, avrebbe voluto trovare in un dio, ma pensadoci bene, lo aveva...li aveva già trovati: viaggiava con loro da più di un anno, ed altri li aveva incontrati lungo il cammino.
Quelli erano gli dei a cui si affidava, che l'avevano protetta, amata e sostenuta, per i quali lei si sforzava di fare altrettanto.
Ed erano uomini.
Uomini capaci di piegare i loro destini, di cambiare il corso degli eventi. Uomini forti, ma capaci anche di debolezze e pronti a riconoscere i propri errori e limiti.
Pure l'ultimo arrivato in quel piccolo regno aveva dimostrato di aver commesso un errore...gli altri se ne erano forse accorti? Avevano notato il fuoco che ardeva negli occhi di Cormak, mentre fissava Ilga, un attimo prima di colpirla? Fin dal principio aveva creduto poco a quella parte della sua storia, ma da quel momento si era convinta che il morigerato, e al limite della santità, sacerdote di Ishtar nascondesse un bel tumulto dentro di sé.
Ma d'altronde chi di loro non aveva, o non aveva avuto, segreti?
In effetti anche lei aveva tralasciato qualche piccolo dettaglio "di scarsa importanza" ad Atreius, circa la sua storia recentemente scoperta. Tuttavia non aveva molta voglia di raccontargli del fatto che sua madre, quella che ormai era certa, era ancora viva, probabilmente tra le grinfie di Akhana-Toth, se n'era andata dal Vanaheim e da suo padre su consiglio di un uomo serpente camuffato da sciamano per farla poi nascere schiava tra la sua stessa gente per chissà quale dannatissimo piano.
Ormai non faceva fatica a credere alla versione di suo padre, anche se le era costato tanto cancellare anni ed anni di convinzioni, di amore indiscusso per una donna che poi si stava rivelando sempre più una...non sapeva cosa, ma la prima parola che le venne in mente fu serpe.
Quale donna sana di mente farebbe crescere una figlia in schiavitù...per quale arcano motivo una madre si sarebbe sottoposta al medesimo destino, fino a simulare la propria morte, scatenando per altro un'ovvia reazione omicida?
Fino a pochi giorni prima aveva odiato suo padre, a causa delle menzogne di sua madre.
Poi gli aveva concesso il beneficio del dubbio, anche se lui aveva dichiarato di non avere interesse per la sua opinione...come dargli torto, la vedeva davvero per la prima volta dopo quasi vent'anni.
Infine quel giorno le aveva salvato la vita.] ...se quello è disinteresse, io sono una strega più potente di Toth Ammon...ma non voglio pensarci ora, non voglio farmi illusioni...[ nulla nei suoi trascorsi le dava fiducia: qualunque persona a cui si fosse affezionata non era riuscita a tenerla vicina, se non per perderla inesorabilmente, e non voleva che accadesse di nuovo]

5 commenti:

Orpheo ha detto...

Uè, guarda che ti ho salvato la vita pure io :P
Damballa non è Seth :P :)

Il Topo ha detto...

e tu non sei Damballa, al massimo suo nipote:P:P:P

Xaviar ha detto...

Io ti odio.

Il Topo ha detto...

so che non è vero, perchè io ti grattino!!!

Unknown ha detto...

Non ci credo! Anche il blog! AHAHAHAHA siete difori!
Però grande idea!

Spaccate tutto eh!

Una vecchia comapagna Cimmera :P