venerdì 12 dicembre 2008

Ancora pessime notizie...

[Non aveva il coraggio di tornare nella sua stanza, di incrociare lo sguardo di nessuno dei suoi compagni: avrebbero capito subito che aveva combinato qualcosa, e allora sarebbe stata costretta a ricordare.
Non aveva il coraggio di chiudere gli occhi e dormire, non voleva incontrare di nuovo il buio e i suoi terribili abitatori.
Si strinse nella pelliccia, nascondendo il corpo ferito al soffio del vento, che sembrava ancor più freddo sul viso ancora bagnato di lacrime...non aveva mai fallito così grossolanamente, a così caro prezzo.] Volevo solo vedere...e capire...[pensò, ricordando i suoi intenti e la necessità che aveva sentito prendendo quella decisione folle, veramente folle ripensandoci bene.
Quale persona saggia si sarebbe inoltrata nel buio sapendo quali creature strisciavano ora nelle ombre? Ammise di non averci pensato, di aver confidato troppo nell'innocenza dei suoi intenti.
Ma la strada per gli inferi è lastricata di buone intenzioni, e lei quel lastricato lo aveva imboccato ben bene, finendo proprio nelle grinfie di...cosa? Una creatura aliena, antica, che pretendeva un'anima per darle delle risposte.
Ovviamente aveva rifiutato.
Un anno prima non si sarebbe fatta problemi, ma le cose erano cambiate parecchio da allora. Lei era cambiata, ed ora per nulla al mondo avrebbe sacrificato l'anima di un innocente per i suoi scopi.
Infatti aveva rischiato la sua. Stava per perderla, mentre quell'entità sconfinata ed orribile la ghermiva tra i suoi enormi tentacoli segnandole la carne e le ossa.
Credette di averla ormai perduta, quando le trapassò la carne e il cuore.
Mai, mai nella sua vita aveva provato un dolore così grande, e vedere "cosa" la aveva salvata, se possibile aveva mutato quel dolore, ma non estinto.
Quell'essere di luce le aveva salvato la vita uscendo dal suo cuore, che lei si ostinava a ritenere freddo e vuoto.
Il rimpianto le aveva salvato anima e vita, ma poi non se ne era andato. Era ritornato a lei, forte e ardente come il guerriero di cui aveva assunto le sembianze, bruciandola e lasciandole cicatrici invisibili.

Una volta ancora si strinse le braccia al petto, coprendo istintivamente un'altra cicatrice, stavolta ben visibile, all'altezza del cuore, là dove il tentacolo nero l'aveva colpita.
Aveva sperato scioccamente di aver vissuto un incubo che le avrebbe segnato solo l'anima e la mente, ma il petto e il corpo coperto di lividi l'avevano riportata alla dura realtà: aveva fallito, aveva commesso una leggerezza imperdonabile, e quei segni erano lì a ricordaglielo]
Nessuno dovrà sapere...non capirebbero, e si adirerebbero incredibilmente. Se poi sapessero che gliel'ho fatta sotto al...[interruppe i suoi pensieri e fissò la strada davanti a sé. Senza rendersene conto era uscita dalle mura del forte e si era allontanata verso i boschi.

Poco distante da lei una bestia la stava fissando, un lupo che si avvicinava ora col capo basso.
Temendo che fosse feroce, Kephirat indietreggiò di qualche passo, ma la bestia la raggiunse ugualmente, fermandosi ai suoi piedi. Era ferita, e portava qualcosa con sé. Fece in tempo a deporre il cucciolo ai piedi della ragazza, quindi si accasciò su un fianco e morì.
Due grossi fori sul torace, come se un serpente gigante l'avesse azzannata, erano stati probabilmente quelli ad ucciderla ma lì, pensò Kephirat, non si erano mai visti serpenti giganti. Raccolse il cucciolo che inutilmente cercava riparo sotto al corpo della madre morta, quindi esaminò quel che portava, una specie di imbracatura che avrebbe dovuto contenere qualcosa, ma che tuttavia ora recava solo una pergamena.
Con qualche difficoltà decifrò le due diverse calligrafie, entrambe scrivevano in cimmero: il lupo era stato mandato dalla sciamana che avevano incontrato mesi prima, per portar loro un oggetto ed un messaggio.
Ma della presunta reliquia che la tribù dei monti centrali aveva loro mandato non c'era traccia...
Con l'animo ancor più appesantito, Kephirat nascose il messaggio tra le vesti e, con di nuovo la consapevolezza di essersi perduta qualcosa lungo la strada che le bruciava il petto, si incamminò per tornare al campo, con delle ennesime brutte notizie nella mente, e un cucciolo di lupo tra le braccia.]

5 commenti:

Orpheo ha detto...

Ma te stare due minuti bonina no vero? :)
Sappi che non appena ti vedrò con il cucciolo di lupo tra le braccia, comincerò a canticchiare la musichetta della barilla :)

Il Topo ha detto...

SONO STATA MINACCIATA! MI PUNTAVANO UN FUCILE ALLA TEMPIA!!!! :P

Che c'entra la barilla mo? o.O
Io volevo un pulcino di fenice, ma il master ha detto no :D

Xaviar ha detto...

Cheppalle, sempre post lunghissimi...
Lo leggo domani eh...

Orpheo ha detto...

@Kephirat
Ma come, non ti ricordi la pubblicità della bimbetta con l'impermeabile giallo che perdeva lo scuolabus e allora si faceva la strada fino a casa a piedi (divertendosi un fottio tra l'altro e arrivando 20 minuti prima che con lo scuolabus), ad un certo punto sta bimbetta trovava un povero cucciolino di gatto sperduto, bagnato (e siccome un po' bastardo lo sono) e pure orfano di recente.
Allora lei se lo prendeva tra le braccia e lo portava a casa per la felicità dei suoi genitori, stupiti di vederla arrivare con così largo anticipo :)

Il Topo ha detto...

mi ricordo solo la parodia di pieraccioni di quella pubblicità XD

@Lo Pan: un mi riesce scrivere più corto...e poi su word sembrava breve...manco una pagina...è colpa della formattazione di sto sito ç_ç