lunedì 8 dicembre 2008

Chi sono io?

[La figura scura, stava seduta in disparte, lontana dagli uomini che dopo una lunga giornata finalmente si riposavano. Il fuoco acceso era solo suo, i soldati del forte non gli si avvicinavano...era il sacerdote nominato dal Re, l'uomo sacro, preposto alla rinascita...ma chi era realmente?]
"Chi sono io realmente?" Domandava al serpente, in una lingua che nessun altro era in grado di capire.
"Tu sei un figlio di Damballa!" Gli rispondeva il serpente nella stessa lingua. Non c'era spazio per le sottigliezza nella lingua dei due, il serpente non faceva altro che confermare ciò che la sua mente finalmente gli aveva rivelato.
Vivere una vita intera, ingannando tutti, per primo se stesso. Cosa resta di un uomo se anche ciò che crede essere la sua storia è un inganno? Ma il fondamento di tutto è proprio questo, sono anche io un uomo?
"Tu sei un figlio di Damballa!" Ripeté il serpente "non chiedere di essere altro che te stesso al tuo dio. Che tu morda i tuoi nemici con le zanne che Damballa ci ha donato o che tu li colpisca in altro modo, non farà alcuna differenza in ciò che sei"
"La femmina che credeva di averti comprato, non sa che saggio alleato aveva in te, piccolo fratello" Mufasa si alzo in piedi reggendosi con il bastone che portava con se da sempre "Tutti noi siamo stati scelti con saggezza, speriamo che oltre a ciò ci sia stata data anche la forza di mordere i nostri nemici e di farli sanguinare, fino a che il veleno non penetri in loro"
Guadando il campo, Mufasa vide gli uomini che cercavano conforto nella luce e nel calore del fuoco.
"Possano i tuoi occhi essere i miei occhi piccolo fratello. Così che tu mi possa guidare quando le tenebre cadranno su di noi"
Il serpente si strinse attorno al suo braccio, non rispose, ma non c'era bisogno di risposte stavolta...il serpente non avrebbe mai permesso che gli antichi tornassero.

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