lunedì 24 novembre 2008

Ad est...

“Non farti corrompere dal potente,
e non opprimere il debole per compiacerlo.
Quanto alla Giustizia è il grande dono del dio;
egli la da' a chi vuole.”
Amen-Em-Ope

[La donna era morta loro davanti, senza un motivo convincente, solo un capriccio di quella regina bellissima, eppure folle...folle e potente.
Ora rimpiangeva la Cimmeria, fredda, inospitale ma, nella sua barbarie, di gran lunga più civile ed umana di quel regno di confine, lasciato letteralmente marcire per il divertimento della sua sovrana]

Sì, credo che Lo Pan abbia ragione amici...è ora.

[Lasciarono il palazzo, ognuno immerso nei propri pensieri, e i suoi viaggiavano verso ovest, ancora fissi sugli accadimenti dei mesi precedenti. L'orda dei cimmeri aveva cacciato i Vanir dalla Città Ghiacciata, loro avevano in qualche modo ripulito il palazzo reale dalle mostruosità che lo abitavano. Nonostante gli anni di studio Kephirat, in quei giorni, si era resa conto di sapere ben poco di quel che il Cataclisma aveva sepolto sotto rocce e gelo. Sì, aveva sentito parlare tanto di demoni, di stregonerie terribili...ma quel sacerdote, il Gran Sacerdote di Naggaroth, capace di entrare nelle menti di ognuno di loro per assicurarsi nuovi servi, capace di piegare allo scopo del suo dio un intero popolo...quello era al di fuori della sua capacità di comprensione. Nella sua mente gli Antichi erano sempre stati nulla più di una leggenda, terribile, ma pur sempre una leggenda nascosta tra le sabbie dei millenni. Adesso però quella leggenda stava riemergendo, terrorizzandola.
A confronto, le cinquanta teste di innocenti che la regina di Albion aveva chiesto loro per ottenere Cleone in cambio erano un giochetto innocente.]

Quale sovrano ha interesse nel lasciar morire così il proprio regno? Davvero la follia è una motivazione sufficiente?

[Si rivolse a Lo Pan, sperando che la sua pacata saggezza orientale potesse dare una risposta alla domanda che aveva posto con una curiosità quasi da bambina. E, in effetti, proprio come una bambina non capiva. Aveva visto di tutto nella sua breve vita, tuttavia non era certo esperta in questioni di stato, e ciò che non trovava riscontro nella sua logica semplice, ai suoi occhi finiva per non avere senso.
Di nuovo troppi pensieri le affollavano la mente.
Aveva trovato suo padre solo per vederselo fuggire da sotto il naso insieme ad una copia di uno dei testi più importanti e potenti del mondo.
Avevano trovato Cleone, vecchio e in catene, privato dell'unica attrattiva che li aveva spinti fino a quel luogo dimenticato dagli Dei.
Aveva lasciato l'unico luogo in cui aveva trovato un po' di calore, per seguire un senso del dovere che non ricordava di aver mai avuto, per seguire dei compagni in un'impresa che nessuno di loro sapeva come sarebbe andata a finire.
Già, i suoi compagni...li osservò ad uno ad uno, mentre tornavano da Olaf e il suo drappello: viaggiavano insieme da più di un anno, e ancora erano poco più che sconosciuti, gli uni agli occhi degli altri.
Solo Atreius e Yu Lao non erano più un completo mistero, tuttavia ciò che era riuscita a scoprire di loro non era stata una piacevole sorpresa...Quando sarebbe toccato agli altri pensare lo stesso di lei?]

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