lunedì 17 novembre 2008

Monologo con Serpente

[Acqua calda, non aveva desiderato altro da mesi, e mai come adesso avrebbe voluto starsene immersa in una tinozza fumante, senza pensare a nulla...] Detesto questo posto, volesse Seth far finire questa follia e permettermi di tornare a casa! [Parlava sottovoce, tra sé e sé, tuttavia riuscì a trovare qualcuno che la contraddicesse: se stessa. Inutile farsi illusioni, quale casa la attendeva? Quale famiglia, quali affetti? Non ne aveva, e i pochi per cui aveva, forse, provato qualcosa erano morti. Quale patria l'avrebbe accolta, Stygia forse? Lì volevano solo la sua testa. Vanaheim? Non c'era mai stata, e sarebbe morta prima di metter piede nella terra del suo presunto padre.] Belle prospettive che ho, libera e senza un posto in cui andare...[ il serpente che teneva tra le mani, con sé vicino al fuoco, la osservava come se la stesse realmente ascoltando, grato per quel momento di calore dopo i mesi di gelo] Li invidio, sai? Questi dannati barbari...non avrei mai pensato di dirlo, ma loro hanno una terra e uno scopo per cui vivere o morire, e lo fanno con onore. Io invece che ho fatto finora? Prima ero una schiava...ora una che ammazza la gente dopo averla addormentata, e ti dirò di più, è l'unica cosa veramente utile che so fare! E nonostante sia utile, non ho soddisfazione nel farlo, perchè anche se non ci fossi io a farlo, ci sarebbe comunque qualcuno migliore di me capace di farlo meglio...[ la serpe mosse lentamente il capo, e agli occhi stanchi di Kephirat parve un palese cenno di diniego. In effetti fino a pochi minuti prima stava bene, e il suo unico pensiero era stato quello di distrarre Yu Lao facendola ballare intorno al fuoco per allontanare, almeno per quella sera, gli orrori appena visti. Ora invece si ritrovava rannicchiata sotto strati di pelliccia nel tentativo di scaldarsi ad un fuoco in disparte e l'unica cosa che riusciva a fare era lamentarsi!] E pensa che bello, se tutto va come speriamo, domani avrò anche la possibilità di strappare il cuore dal petto di mio padre! [Le scappò una risata isterica, abbastanza forte da farsi sentire dalla gente vicina, ma le morì in gola in meno di un attimo, quando il suo sguardo si posò tra le persone accostate ai fuochi vicini] In realtà c'è poco da ridere... [ si strinse il serpente al petto e nascose la testa tra le ginocchia, sotto la pelliccia, con un po' di fortuna non si sarebbe accorto nessuno che stava piangendo ed avrebbero creduto che dormisse]

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