domenica 18 gennaio 2009

Nulla da perdere, troppo da perdere.

[Ricevette il messaggio di Atreius con due giorni di ritardo, tanto si era assentata, stupidamente, rischiando la propria anima, e quella dei suoi compagni venuti a cercarla.
Il suo intento, quello di controllare semplicemente l'attività al margine della palude, si era tramutato in un incubo orrendo in cui aveva trascinato le persone che amava.
E per quanto sapesse di non avere totale responsabilità per il posto in cui erano finiti, Kephirat era diventata il suo giudice più severo.
Al loro fortunato, se così si puo' dire, ritorno, poco le importava di quel che avevano visto e dovuto combattere, aveva avuto paura delle creature che li avevano circondati, di morire o meglio, di veder morire i suoi compagni a causa sua...ma tutto era passato in secondo piano.
Ciò che temeva di più, ora lo sapeva, era il loro giudizio, l'idea di deluderli e di causare loro danni per colpa della sua inguaribile curiosità.
E lo aveva fatto di nuovo.
Yu Lao aveva offerto loro il modo di fuggire dalla perduta città di R'lyeh, ma l'ombra, lo spirito da lei evocato tramite il libro di Skelos aveva chiesto un prezzo troppo alto, e lei non era disposta a cedere l'anima di colui che aveva salvato la sua.
Ma proprio lei, che quel guaio lo aveva causato, poca voce aveva avuto in capitolo, così aveva dovuto chinare il capo innanzi alla decisione di Comer e Lo Pan, di cedere al demone le loro anime, al momento della loro morte.

Per i mesi successivi aveva accettato in silenzio i rimproveri, nemmeno troppo severi secondo il suo giudizio, aveva chinato il capo davanti al silenzio e alla scelta di partire dell'unica persona che mai, nella vita avrebbe voluto danneggiare, e passato quel tempo cercando di cambiare sé stessa, per il suo bene, e quello di chi le stava intorno.

Studiare con Lo Pan non era mai stato semplice, per quanto necessario, sentire poi il suo sguardo addosso temendo il suo giudizio, beh, non era che il giusto prezzo per l'ennesima idiozia commessa.

Concentrarsi, sgombrare la mente da ogni immagine, pensiero o parola...eppure le voci erano tornate, quando era alla palude...alzare un muro contro ogni influenza esterna, non lasciarsi distrarre da nulla, anche se crollasse un intero castello...il guardiano della palude glielo aveva fatto intendere chiaramente, qualcuno l'aveva letteralmente spinta nella porta verso R'lyeh...identificare un unico pensiero, un immagine, una sensazione che portasse alla sua mente solo serenità...era distante, troppo perchè potesse portarle serenità...quella serenità sarebbe stata il primo mattone per costruire il muro che poteva proteggere la sua mente...quella serenità era distante, e al solo pensiero l'angoscia divorava ogni tentativo di pace.]

Fidati [aveva detto Lo Pan, durante un suo scarso tentativo di criticare la sua scelta.
Come se fosse stato semplice...lei stessa aveva rischiato di perdere la sua anima, salvandosi solo grazie a qualcosa nascosto in fondo a sé.
Fidati...il senso di colpa non l'avrebbe abbandonata, neanche ottenendo il perdono di ognuno di loro.]

Concentrati...[Milach era con lei nel cercare di fortificare la propria mente, a turno l'uno tentava di distrarre l'altra, ma con lei era troppo semplice...perchè il demone aveva chiesto proprio l'anima di Comer? Lui non era poi così diverso dai suoi altri consanguinei e non credeva che certe creature avessero dei particolari gusti, quando si trattava di divorare anime. Già una volta l'aveva salvata, ora era doppiamente in debito con lui...che fosse quello il motivo? Un'anima che era stata capace di strappare la sua dai tentacoli neri?]

Concentrati...

[Ormai erano passati diversi mesi da quell'ultimo disastro, il piccolo regno di Albion stava raccogliendo ogni forza disponibile da schierare in campo, Aesir, Cimmeri e Vanir avevano inviato eserciti, loro ancora cercavano di raccogliere le idee: recuperare il pugnale, localizzare Naggaroth e convincere una persona forte, che non avesse nulla da perdere, a sacrificarsi per fermarlo...lì gli eserciti non sarebbero stati utili, sarebbero stati loro a dover essere più forti e saldi di un esercito, perchè ogni esitazione sarebbe costata troppo.

L'alba era ormai vicina, Kephirat decise che aveva passato abbastanza tempo per quel giorno a studiare, anche se non le sembrava mai troppo...troppo era solo ciò che aveva da perdere in caso di fallimento, troppo era quel che riteneva di avere non meritandolo...anche l'entrare in un letto già caldo era un lusso che era convinta di non meritare, ma non avrebbe comunque permesso a niente o nessuno, uomini o demoni di toglierle ciò che tanto era costato ad entrambi.]

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